Dall’AFRICA 3 DONNE NOBEL nel 2011 e scomode verità, Monica Lewinky pagò il prezzo della vergogna mediatica

Non si può svolgere un servizio verso il cittadino e non contare il parere di chi riceve/non riceve quel servizio. Non voler sapere, non contare la sua voce, come la voce degli ultimi. Forse sarebbe ora che per un servizio amministrativo, (per il modo, il tempo e la qualità del servizio) il cittadino avrebbe la possibilità di dare un voto per i servizi ricevuti? Che siano amministrativi, sanitari, pubblica amministrazione a 360°, che i voti siano atribuiti a persone stipendiate e che siano pubblicate per stimolare la qualità delle prestazione al servizio del cittadino? Sarebbe un’offessa? Sarebbe un tradire qualcosa oppure un costruire, creare la trasparenza della qualità dei servizi? Se c’è recensione per altri servizi, per quale motivo sia proibito dichiarare lo sdegno per quello che è da sdegnarsi? Perché sentirsi un “rompi”? E’ proibita la qualità? La qualità del servizio è data dal “consumatore” del servizio, non può essere data da se stessi. Tu sei un buon funzionario se non hai reclami, non se il capo nasconde i reclami. Ecco perché manca la qualità, dove manca. La trasparenza sta nella trasparenza del circuito: reclami – sviluppo – conseguenze – miglioramento. Inutile parlare di trasparenza se al posto di RIPARARE va SEPOLTO IL CASO. Non solo si peggiora, ma si perde anche il poco di fiducia del cittadino nella giustizia, legalità. In verità non esiste questo sportello che smaschera il tragitto che fa scomparire il risultato dei nostri problemi.

Madre Teresa di Calcutta, santa, premio Nobel per la pace

<<Per sangue e origini sono albanese pura. Per cittadinanza sono indiana. Come suora sono cattolica. Per vocazione appartengo a tutto il mondo. E quanto al mio cuore, sono tutta del cuore di Gesù>>. Nell’abbracciare il mondo, definisce il proprio ruolo dicendo: <<Il nostro lavoro è quello di incoraggiare cristiani e non cristiani a fare opere …

Santa Madre Teresa di Calcutta e la psicologia cristiana: l’albero dell’autodistruzione e dell’autorealizzazione, radici e rami

L’albero dell’autorealizzazione, nei rami ha: risolutezza, salute, gioia, automotivazione, soddisfazione, accettazione, realizzazione, creatività. Mentre nelle radici si nutre di: carità, amicizia, perdono, amore, gratitudine, gentilezza, calore, fiducia.