Gesù e Maria Maestri della Pasicologia Cristiana
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Gesù e Maria, Maestri della Psicologia Cristiana

Gesù e Maria, Maestri della Psicologia cristiana è un libro concepito per tutti coloro che la pensano come nel capitolo di Oriana Fallaci: <Atea cristiana> di Solo io posso scrivere la mia storia Rizzoli, 2021.

Enescu Carmen/ Carmen Webdesign autrice di "Gesù e Maria, Maestri della Psicologia cristiana"
Enescu Carmen/ Carmen Webdesign
Nel 2021 ha partecipato al concorso letterario della città di Como, ha una sua scheda di valutazione, il fil rouge che è la dottrina cristiana - inizia con la creazione del mondo e finirà con la scomparsa di questo mondo ...
Scheda partecipazione al concorso

Gesù e Maria, Maestri della psicologia cristiana

Dedicato alla Santissima Vergine Maria, Madre di Gesù, Nostro Signore

Familiarizzarsi coi pensieri di Gesù e di Maria

Ambulatorio dei depressi, delusi, affaticati, sfruttati ed abbandonati, incompresi: vitamine per l’anima

                Dal libro: <<Rinnegare se stesso per vivere in Cristo>> a cura di Mons. Girolamo Grillo (1930 -2016), un capolavoro di spiritualità contemporanea, firmato suor Maria-Ionela di Gesù Eucaristico Insanguinato e del Cuore Immacolato, Romania.

La mancanza di una buona Confessione

Gesù: <<Io sono il buon Samaritano che, sulle ferite dei peccati di colui che è incappato nei predoni, versa l’olio della misericordia e del perdono; e pago il prezzo della sua guarigione col sangue della mia croce e della mia Eucaristia.

Il sacramento della Penitenza è la cura che si dà per le malattie spirituali mortali in quella casa di cura dell’amore e della misericordia di Dio che è la Chiesa.

Gran dono è il sacramento della Confessione, o figlia amatissima! E se la pratica soprannaturale della penitenza è stata sempre necessaria, oggi è un imperativo assoluto …

In questo secolo di tutte le confusioni, in cui regna un naturalismo grossolano, molti cristiani, anzi anche persone consacrate, tralasciano parzialmente o del tutto il sacramento della Confessione, pensando erroneamente che i falsi rimedi degli psicologi e dei neurologi di questo mondo siano più efficaci per trattare e guarire completamente le malattie spirituali e fisiche.

Ma il sacramento della Penitenza  non può essere sostituito da nulla, perché niente può subentrare al mio sangue redentore e all’azione della mia sapienza divina, che crea ogni anima umana in particolare e sa come guarire le sue malattie …

Come si può pensare che un’anima malata possa essere curata col trattamento degli psicologi e senza la Confessione, quando essi stessi, psicologi e neurologi del mondo, sono gravemente malati, privi totalmente del sacramento della Confessione, del sacramento della Penitenza, medicina venuta dall’alto e offerta alla mia Chiesa e al mondo intero per mezzo dei vescovi e dei sacerdoti, mediante il sacramento del sacerdozio?

Le Confessioni, però, devono essere ben fatte. Chi va al confessionale si prepari con fede, con umiltà, con amore e contrizione perfetta, come per un bagno vivo nel mio sangue divino …

L’esame di coscienza non si limiti a semplici atti, ma cerchi la fonte dei peccati: l’egoismo, l’orgoglio, l’invidia, la pigrizia, l’odio, ecc. , al fine di confessare anche questa causa dei peccati.

Il dolore dei peccati porti l’impronta dell’amore divino che fu ferito, ma che per mezzo del mio sangue si versa nuovamente nell’anima, unendola col Padre celeste.

La Confessione comprenda i peccati in tutta la loro profondità, i peccati importanti che sono la causa degli altri più piccoli.

In proposito sia una determinazione energica e non una pura velleità di non cadere più in peccato.

La Penitenza … La tua Confessione deve essere limpida e fatta sempre sotto il mio sguardo. Quando ti trovi nel confessionale, sappi che lì io sono presente. Mediante il sacerdote ascolto la tua Confessione, ti benedico, ti perdono e ti rimetto tutti i peccati e gli sbagli commessi.

Non correre mai dagli psicologi e dai neurologi quando sei malata spiritualmente. Io ti dico e ti chiamo con forza: vieni a me! Io sono lo psicologo eterno per te e per tutte le anime. Io ti guarisco spiritualmente! Io guarisco tutte le anime! Vi guarisco per mezzo della Confessione. Seguitemi! Seguimi!>>

La confessione davanti a Gesù:

Nel < Diario> di Santa Faustina Kowalska (25 agosto 1905 – † 5 ottobre 1938)

“… Questo pomeriggio è venuto nella mia cameretta d’isolamento Padre Andrasz e si è seduto, affinché mi confessassi. Prima non ha scambiato nemmeno una parola. Sono stata enormemente contenta, poiché desideravo tanto confessarmi. Come al solito svelai tutta la mia anima. Il Padre mi rispose ad ogni piccola cosa. Mi sentii stranamente felice per aver potuto così dire tutto. Per penitenza mi disse di recitare le litanie del Nome di Gesù. Quando volevo fargli presente la difficoltà che avevo per recitare quelle litanie, si alzò e mi diede l’assoluzione. Improvvisamente dalla Sua persona cominciò a sprigionarsi un grande splendore e vidi che non era Padre Andrasz, ma Gesù. Le Sue vesti erano bianche come la neve e scomparve immediatamente. In un primo momento rimasi un po’ ansiosa, ma poco dopo una certa tranquillità entrò nella mia anima. Notai che Gesù confessa come gli altri confessori. Tuttavia il mio cuore durante quella confessione intuì stranamente qualche cosa, che in un primo momento non ero riuscita a capire che significato avesse.”

“ In un attimo il Signore mi ha fatto conoscere i peccati commessi nel mondo intero in questo giorno. Sono svenuta per lo spavento e, nonostante che io conosca l’abisso della Divina Misericordia, mi sono stupita che Iddio tenga in vita l’umanità. Ed il Signore mi ha fatto conoscere chi è che sostiene l’esistenza dell’umanità: sono le anime elette. Quando il numero degli eletti sarà terminato, il mondo cesserà di esistere.”

                Psicologia cristiana, plasmata, modellata a misura del credente in Gesù: Figlio di Maria … non potrò scostarla; familiarizziamoci col modo di parlare, pensare e fare di Gesù e Sua Madre.

“Il credente sarà sempre minacciato dall’incredulità, e il non credente sarà sempre minacciato dal dubbio”. Papa Benedetto XVI  – “Consapevole della gravità delle questioni suscitate dall’ateismo, la Chiesa ritiene che esse debbano meritare un esame più serio e più profondo” Concilio Vaticano II – Questo compito, l’ha fatto Dominique Morin, nel suo libro. <<L’ateismo moderno>>.

                Avevo promesso a me stessa che un giorno, preparerò qualcosa per miei fratelli, vicini, lontani, separati … Un desiderio con cui sono nata, cercavo per me e non avevo trovato, ho aspettato altri anni e niente. Una sintesi  “a modo mio”, un insieme di scritti, con autori richiamati a sostenere il “loro discorso”.

                Prestare l’orecchio al lamento generale che la gente ha nei confronti della dottrina della Chiesa di Gesù.  Scandali, la zizzania che non mancherà mai, solo che l’impatto è amplificato infinite volte, di fronte ad una persona che per lo stesso reato, si trova nei pani di ogni altro incarico, ma non tra le mura della Chiesa, uomini di Dio.  E’ semplicemente, inconcepibile! Può un bambino non fidarsi della madre che lo ha allevato? Eppure, le stesse mani, diventano assassine. Può una femminuccia  pensare che il suo padre potrebbe violentarla? Eppure, l’incesto c’è sempre esistito nella storia. Le storie di vergogna, orrore  in famiglia, hanno un impatto che sdegna tutti, a prescindere. Sono una scampata all’aborto. Miei genitori mi avevano raccontato che volevano abortirmi, ma ogni volta capitava qualcosa che impediva i loro piani. La gravidanza avanzava e fu deciso l’ultimo appuntamento, la data e l’ora del mio funerale. Improvvisamente, una notizia ha fatto correre il dottore che mi doveva “radiare”, mio padre raccontò che si sono incontrati, alla porta dello studio. Il dottore non sapeva se tornava oppure no, e così, mio padre ha deciso: <<Non si pensa più all’aborto, nascerà!>>. I soldi per il “funerale” furono usati per una festa tutta la notte, non ho mai saputo quale sia stato quel giorno, perché non è un giorno qualunque, il giorno della salvezza. Nessuno pensi che non ero amata, anzi. Avere dei figli per chi lavorava, fu da sempre un problema.

                Fui dichiarata al mondo civile, nella stessa data della nascita della Santissima Vergine, sul mio certificato di nascita, la registrazione è 8 settembre. Il rapporto con miei genitori? Fui una specie di giudice di pace. Nella mia assenza c’era guerra, in presenza, l’ago della bilancia: vale a dire, né di destra, né di sinistra, equità. I miei problemi, ho dovuto sbrigarmeli, da sola, sempre. Ogni volta che la sorte avrebbe comportato dei compromessi, per non cedere, iniziavo le mie “campagne di preghiera, abbinate ad opere” . Si dice che la grazia divina, si vende a “caro prezzo” e mai, a “buon mercato”. Problemi di fiducia, mancata fiducia, un po’ ad ogni livello. La mia libertà, l’ho pagata caro, forse doppio.

                Ho provato e ci sono riuscita a far ragionare, anche i malati di Alzheimer. La fede, oltrepassa ogni malattia. Gente che non pronunciava che ogni tanto una parola, alla sera, con una voce coerente recitava insieme a me, <<Ave Maria e Padre Nostro>>, anche nella variante “incrociata”, una parola tu, una io …

                Solo con la gente corrotta, con la gente che dichiara spudoratamente: <<io non credo>>, come per crearsi un alibi per non mantenere la parola data.  Gente che frequenta la Chiesa, a questa gente, non so che dire, a chi secondo loro pensano di aver fatto il male, se non a loro stessi? Siccome io non ci credo, ma vado lo stesso in Chiesa, faccio la comunione, la parola data non la mantengo: vedrai che non mi capita nulla! Una sfida!? Cosa farà Dio con loro? Ancora sto a guardare, Lui è paziente, conosce la data di scadenza della vita di ciascuno di noi, perciò ai “furbi” riserva un trattamento speciale, quando meno se l’aspettano. Le persone corrotte, si autoproclamano, non credenti, come per dire, zittiamo la nostra coscienza, in avanzato stato di paralisi. Eppure, la coscienza è come un verme che rode, giorno e notte, difficilmente non si farà sentire.

                 Riprendo l’idea: immagino un tavolo lungo, che certamente nei Cieli c’è, un dibattito per un unico motivo, conoscere l’uomo e ridargli la sua dignità: corpo, anima e spirito. Ricomporlo, ridare ad ogni organo del corpo, la sua dignità, la sua salute.  Possiamo “prendere la parola” anche noi laici, ragionare, slegare – portando nello stesso libro i pensieri coerenti sulla vita, sentimenti e le più intime sfumature del nostro animo?  Sarà  un lavoro interiore, nutre l’anima come un cibo, cibo spirituale. Considero “l’area di sviluppo interiore”, farina non del mio sacco, ogni lavoro nell’anima è frutto soprannaturale, frutto di preghiera e grazia divina. Per decine d’anni ho prestato l’orecchio ai discorsi della gente, dalla piazza, bus, le code, a scuola, lavoro, televisione … Ho letto, filtrato e classificato chi è riuscito nel miglior modo in materie di spiritualità, a “dipingere” nel modo più fedele, quello che l’anima di ciascuno comprende, ma non sa spiegarsi, insomma, chi ha trovato la più fedele corrispondenza tra le cose spirituali ed il linguaggio classico, accomunando tutti, facendoci commensali con la Parola divina.

Un libro puzzle, dedicato a tutti quelli che non hanno mai tempo, e quando l’hanno, non hanno tra le mani l’autore giusto, ma vorrebbero comprendere di più sul perché di tante cose. Forse i laici non hanno una reale percezione del sacro, forse il Signore non si lascia conoscere e amare a prescindere?

Ho trovato questo libro: <Il mio ideale: Gesù, figlio di Maria> di  San Emilio Neubert   secondo me,  la continuazione, mettere radici, per  la devozione alla Vergine Maria, dopo il <<Trattato della vera devozione a Maria>>  di Luigi Maria Grignion de Monfort

COME ME, AMA MIA MADRE

b) IN QUALE MODO?

Gesù: Fratello mio, ami veramente colei che ti ama tanto e che io stesso amo a dismisura? Tu credi di amarla perché ti piace conversare con lei, e canti con esultanza le sue lodi. Ma sulla terra, amare non è tanto godere ed esultare quanto lavorare e soffrire.

   2. Se ami Maria, vorrai lavorare per lei. Sarai felice di consacrarle la tua attività, il tuo tempo, le tue fatiche. Nessun lavoro ti riuscirà troppo penoso se sarà in gioco la sua gloria; nessuna impresa ti sembrerà impossibile se sarà finalizzata a promuovere i suoi interessi. Quando dovessi trovare superiore alle tue forze un qualche cosa che tornerebbe a gloria di Maria, confessa pure che hai cessato di amare. Ora mia Madre ti riserva una impresa nobilissima e talvolta assai difficile.

   3. Se ami Maria vorrai soffrire per lei. Chi non ama più Maria quando gli si chiede di soffrire per lei, vuol dire che non l’ha mai amata: ha amato solo se stesso nelle consolazioni che ha ricevuto da lei. Non rifiutarti mai di soffrire se non vuoi rifiutarti di amare. Non ti accontentare di accettare i patimenti; amali. Non sei desideroso di poter dimostrare il tuo amore? Di poter amare sempre di più?

   4. Per imparare ad amare sempre di più prendi i quattro mezzi che ora ti indicherò:

   a) Cerca di compiere con più amore possibile quell’infinità di piccoli sforzi e sacrifici che incontri nella vita quotidiana. Se arriverai a non dir mai di «no» a tua Madre nelle piccole cose, non le dirai di «no» neppure nelle grandi.

   b) Non cessare mai di studiare tua Madre. Impara dai libri tutto ciò che puoi sulle sue grandezze, sulla sua missione, sulla sua vita e sulla vita di coloro che l’hanno amata e servita, e poi rifletti su ciò che avrai imparato. Non avrai mai finito di studiarla perché non si finisce mai di comprendere ciò che io ho fatto per lei, e ciò che ella ha fatto per me e per te.

   c) Vivi in una costante unione con lei. Non potrai vivere nella sua intimità senza trovarla ogni giorno più amabile e senza amarla ogni giorno di più. Ti spiegherò più tardi come potrai, a mio esempio, rimanere sempre unito a lei.

   d) Finalmente, chiedimi la grazia di amarla e di crescere sempre nel suo amore. L’amore per mia Madre è una grazia speciale. Ora la grazia si ottiene con la preghiera: chiedi e riceverai. Chiedi senza esitare, poiché si tratta di una grazia che è conforme ai miei disegni. Esitare significherebbe fare ingiuria a me e a mia Madre, in quanto potrebbe lasciare adito al sospetto che io possa non volere che ella sia amata. Il tuo stesso desiderio di amarla non ti è stato forse ispirato da me? E te l’avrei ispirato se non volessi esaudirlo? Chiedi questa grazia ogni giorno. Chiedila soprattutto quando vengo a te nella comunione eucaristica. Vengo allora a te come figlio di Maria, con l’umanità che ho ricevuto da lei, e per mezzo della quale ti rendo partecipe della mia divinità. «Colui che mi mangia vivrà di me». Amare mia Madre di quell’amore con il quale io la amo non è appunto vivere di me? Nella comunione soprattutto faccio passare dal mio cuore nel tuo l’amore per mia Madre; allora soprattutto chi vive non sei tu ma vivo io in te; chi ama Maria non sei tu, ma l’amo io in te. Fino ad oggi non mi hai chiesto con la dovuta insistenza questa grazia. Chiedi e riceverai, e la tua gioia sarà perfetta.

Invito al colloquio: O Gesù, per l’amore col quale ami tua Madre, concedimi, ti prego, di amarla veramente come tu stesso la ami e vuoi che ella sia amata.

Fratelli tutti – fa parte del libro <Gesù e Maria, Maestri della Psicologia Cristiana> … siamo all’inizio – l’anno della fede.

Direi che sono nata con “questa fissazione”, costruire in un solo libro, a modo mio, mettendo insieme autori che sono riusciti a dimostrare nel modo più fedele, insomma, “rendere giustizia” all’insegnamento che Gesù ci ha lasciato. Essere contenti che non ci ha mai lasciato orfani della Sua parola, ogni secolo ha Suoi <<donne/uomini di Dio>>, poiché alla santità è chiamato ciascuno. Tra suoi milioni di seguaci, fedelissimi, ho appena scoperto Giovanni Vannucci – nel <<Risveglio della Coscienza>>  Servitium editrice, 1997 e dai suoi racconti, dalle sue similitudini mi rendo conto che era un uomo pieno dello Spirito Santo: parla al cuore umano, del cuore umano, della fratellanza tra popoli … parole condite col sale divino.

La conoscenza di tutte le conoscenze, la chiave di tutte le chiavi è questa: conoscere nel proprio mistero il mistero che tortura l’anima del fratello che ci siede accanto; fare della tortura del nostro fratello la nostra tortura, fare della gioia del nostro fratello la nostra gioia. Allora la divina realtà dell’amore trionfante irradierà le coscienze: non vi sarà più né mio né tuo, né padrone né servo, né oppresso né oppressore, non vi sarà più il male, perché il male è uno solo: quello che soffre l’altro e che tu, per nessuna cosa al mondo, vorresti causare né causerai”.

Gli scribi e i farisei

Peter D. Ouspensky, nel suo libro Colloqui con un diavolo, racconta che un giorno un diavolo che accompagnava Satana in un suo viaggio sulla terra, vide un uomo che lungo la strada aveva raccolto un frammento di verità. Stupito dell’indifferenza di Satana, gli domandò perché non aveva impedito all’uomo di prendere quel minuzzolo luminoso. <<Non ti preoccupare>> disse Satana, <<ci penseranno gli stessi uomini, con i commenti, le deduzioni moralistiche, le traduzioni in cornici rituali, a togliere ogni efficacia alla particella di verità trovata>>.

Forse è questa la dolorosa vicenda della verità sulla faccia della terra. Agli inizi c’è il grande e fertile silenzio; dal silenzio sgorga una parola; dalla parola le parole, dalle parole i libri sacri, dai libri sacri i commentari, da questi le glosse ai commenti; finché dalla babele delle parole sorge qualche spirito che rifà tutto il percorso a rovescio, fintanto che non ritrovi il primo silenzio e la prima parola e incontri il Maestro unico.

                La realtà profonda dell’universo terrestre lungo il corso dei secoli è l’approfondimento del rapporto tra la coscienza umana e il mistero dell’Essere. Rapporto che non viene celebrato nel livello storico-sensoriale-razionale, ma in quello psichico. Lo spirito umano brama l’incontro con la Parola discesa nelle radici carnali del nostro essere, e non con una o più definizioni del suo mistero soprarazionale. Il fuoco ardente della Parola incarnata stimola la trasfigurazione della persona umana che, in se stessa pavida e schiava di sofismi, preferisce innalzare delle difese che la lascino tranquilla nella sua immobilità.

                Gli scribi, eccellenti archivisti delle interpretazioni, compiono un sottile lavoro per tradurle e conservarle in enunciati morali chiari e immutabili; i farisei, dediti al lavoro di sistemazione razionali della particella di luce rivelata, la collocano in raffinate custodie di parole casellate, così da fermare per sempre il vorticoso movimento (cf. Mt 23, 1-12).

                L’autore dell’Apocalisse di Baruk ordina ai sacerdoti di lanciare verso il cielo la chiave del santuario, domandando a Dio di custodire lui stesso la sua casa non essendo loro riusciti a farlo.

                Il Vangello di Tomasso dichiara infelici gli scribi e farisei, simili a un cane che si è sdraiato in una mangiatoia piena di fieno, non mangia e non permette ai buoi di mangiare.

                Sarebbe un grosso abbaglio il pensiero di circoscrivere gli scribi e i farisei al solo ambiente storico di Gesù Cristo: essi sono le figure emblematiche di quella ricorrente categoria di uomini che, con le migliori intenzioni, si sentono chiamati ad addomesticare l’impeto di una parola viva affidata agli uomini. Bisogna imparare a guardarsi dagli scribi e dai farisei, le cui parole non sono la traduzione della parola vissuta, ma giochi di parole morte. Non tutti quelli che parlano dello Spirito sono spirituali; non tutti quelli che parlano della Parola incarnata la incarnano.

                Due sono le forme mentali per avvicinare il mistero divino: la sapienza del saggio e la semplicità del fanciullo. Al saggio è richiesto di non dire una parola in più di ciò che ha sperimentato.

                Gli ebrei avevano la dottrina di Mosè che era buona, ma seguivano l’interpretazione dei farisei e degli scribi che non era buona, la tradizione creata dalla falsa scienza aveva preso il posto della vera conoscenza.

  • L’astuzia sostituiva l’intelligenza;
  • La tortuosità del sofisma la chiarezza della legge;
  • Il raggiro prendeva il posto del diritto, tutto condito con l’olio dell’ipocrisia e il vino della concupiscenza;
  • L’apparenza della virtù e della giustizia in luogo della virtù e della giustizia;
  • Il pagamento delle decime al posto della cura verso l’orfano e la vedova.
  • Le abluzioni potevano sostituire la giustizia non resa,
  • L’offerta al tempio poteva esimere d’aver cura dei propri genitori.

Tutto può essere sovvertito con il sofisma astuto, con l’abile gioco di una logica apparente, con la scaltrezza del cavillo sottile; tutto, anche il vangelo  di Cristo, la parola dello Spirito, la verità di Dio! Quando la parola non viene chiusa dalle trappole accomodanti costruite dalla pigra mente umana, e scende libera in cuori aperti e vivi, intraprende un soliloquio con essi, il cui frutto è l’avvicinamento, senza mediatori, dell’uomo che vive nel tempo e l’eternità che ne è fuori. La verità eterna diventa esperienza e constatazione, e il suo annuncio è liberazione.

Infatti guardate quante stampelle sono lasciate lì come testimoni – ma solo 66 sono i casi accertati – solo la Madonna conosce il reale numero dei guariti – la verità è che la più difficile guarigione è quella dell’anima di un incredulo, guarire spiritualmente, cambiare VITA completamente, cioè RINASCERE – il cuore umano è più duro della pietra – infatti c’è la guerra – fabbrica di morte, guidata da uomini senza cuore

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