“La storia è la grande memoria dell’umanità, dunque la sua più certa maestra. La storia offre all’uomo piattaforma per costruirvi i suoi ricordi e insieme la sua intelligenza, la sua riflessione e la sua civiltà: è la base indistruttibile di ciò che è accaduto, dell’evento verificatosi e dunque ricostruibile in ognuna delle sue reali sfaccettature, anche quelle minime. Ed è questa la sola base certa per la costruzione scientifica del pensiero storico; che può essere di destra o di sinistra, non è questo il punto. Il punto è la realtà degli eventi accaduti e dunque della conoscenza non superficiale dei fatti. Altrimenti la storia si trasforma in menzogna, e non educa più alla vita ma all’odio e alla sventura”. ROSARIO BENTIVEGNA
Raccontare un po’ la storia del quartiere che plasma anime
Il male che vediamo, sentiamo, che viene comunicato, sono come titoli di esami dati da terzi, oggi tocca loro domani tocca te, dopodomani me e così via. Ne ho avuto talmente tante conferme che giurerei in buona fede, poiché mi capitò più e più volte: tutta la storia che ci avvolge e una storia di verità, verità testimoniata, verità occultata. Per testimoniarla oppure per occultarla, chi non ha scrupoli rinnega l’evidenza, chi ha una coscienza, la testimonia, perché LIBERA. LIBERA il cuore, libera l’anima.
GIOVANNI PAOLO II: un premio Nobel per la PACE “mancato”, secondo me, il Santo oltrepassa ogni premio umano, ha già vinto l’eternità
Andai da Cracovia a Gdów in autobus, da lì un contadino mi diede un passaggio con il carretto verso la campagna di Marszowice, dopo di che mi consigliò di prendere a piedi una scorciatoia attraverso i campi. Scorgevo già in lontananza la chiesa di Niegowić. Era il tempo della mietitura. Camminavo tra campi di grano con le messi in parte già mietute, in parte ancora ondeggianti al vento. Quando giunsi finalmente nel territorio della parrocchia di Niegowić, mi inginocchiai e baciai la terra. Avevo imparato questo gesto da San Giovanni Maria Vianney.
Diritti internazionali umanitari nei tempi di guerra, tutele, convenzioni, abusi
Tra corte penale internazionale, saccheggio, genocidio, prigionieri di guerra, diritti umani nei tempi di guerra, convezioni … diritto internazionale umanitario, crimini contro l’umanità, le azioni militare e la popolazione civile, mezzi e metodi di guerra.
Analisi sulla politica scienza della cittadinanza servita dai operatori di pace, i politici, in chiave cristiana
Jacques Lacan ha scritto che l’essere umano è un iceberg: la parte che affiora alla luce della coscienza è ben piccola, rispetto alla parte sommersa. Restano nell’oscurità passioni profonde, motivi nobili o meno nobili delle proprie azioni, paure e sentimenti che non sappiamo confessarci. Solo le anime amanti della verità e costanti nel cercarla riescono a svelarsi completamente a se stesse, a vedersi in tutte le proprie ombre e i propri folgori.
Farsi uomo è tutto un programma: nostro mal di vivere. Il malato e la sua malattia
La gara tra ricchi e poveri, tra paesi ricchi e poveri è simile tra chi dorme si nutre e allena in un albergo a cinque stelle e chi si presenta stanco, senza aver mangiato, dormito e scalzo a 40° per correre DA PARI. Questa è una evidenza che ci accompagna da secoli, a ciascuna generazione il suo compito di aver/non aver fatto nulla per questa disparità, l’eredità alla vista di tutti. Quanti sbagli nella storia, quanto odio e morti, quale la lezione? Come a scuola si cade sempre, nello stesso punto: la mancanza di carità verso l’inerme, prepotenza dei più forti e l’appropriarsi della terra e risorse altrui, basta volerlo, ed è tuo. C’è una differenza NON INDIFFERENTE: una volta, si comandava sì, ma in prima persona e in prima linea, per dimostrare il coraggio. Se ferito si decideva se andare oltre, oppure ritirarsi, tutti d’accordo. Oggi?