Domenico Rea

LETTERA aperta alla Signora Lucia Rea

Suo Padre, Gentile Signora Lucia, fu un artista: ebbe un talento naturale, un qualche cosa che a scuola non si impara e non si insegna. E del resto Suo padre, anche se divorò intere biblioteche, a scuola non ci andò molto: non dico a quella di creative writing, ma a quella d’obligo, imposta dalle leggi dello Stato a ogni ragazzo. Rea diventò se stesso senza l’insegnamento di Maestri sussiegosi (e barbosi); vagò per il mondo, fece molti mestieri, si guardò in giro; finì per dimostrare la inutilità e forse la stupidità di ogni cattedra. Per questa ragione, mi sembra giusto proporlo ad esempio.
Così finiva la sua Lettera APERTA Giampaolo Rugarli alla figlia, Signora Lucia Rea

Uniti per i diritti umani Martin Luther King

Uniti per i diritti umani, lottare per la dignità del lavoratore

“In piccoli luoghi, vicino a casa, così vicini e così piccoli che non si possono vedere su nessuna cartina del mondo. Eppure sono il mondo della singola persona: il vicinato in cui vive, la scuola o l’università che frequenta, la fabbrica, la ditta o l’ufficio in cui lavora. Questi sono i luoghi in cui ogni uomo, donna e bambino cerca equa giustizia, equa opportunità e dignità, senza discriminazione. A meno che questi diritti abbiano un significato in tali luoghi, essi avranno poco significato altrove. Senza un’azione concordata da parte dei cittadini per far sì che vengano sostenuti vicino a casa, cercheremo invano progressi nella vastità del mondo”. Eleonor Roosevelt
La teologia liberatrice … forse solo le religioni possono dare ai popoli la visione, l’energia, la speranza e la perseveranza per dialogare con la Religione del Mercato, lottare contro di essa e riconquistare i suoi seguaci che hanno messo il dio del consumismo e la crescita economica al posto dell’UNICO DIO … “. Pazzini Editore