Lettera aperta per Oriana Fallaci: Dio e la fede in Dio

Lettera aperta per Oriana Fallaci: Sono convinta che hai scoperto che Dio non è una nostra invenzione, come non lo è l’esistenza del demonio. Assistere ad un esorcismo può già rivelare l’esistenza di un mondo pieno di misteri, tenebroso. Se un santo come fu Padre Pio ha confessato il demonio e solo dopo … ebbe un lampo, l’intuito, bastò chiederli al misterioso “penitente”: “Dì, viva Gesù e Maria!”. Ed è svanito …

Testimoniare sempre la verità dentro l’oceano dell’incredulità

Non basta dichiarare che Dio non esiste, la voce della coscienza griderà giorno e notte contro di noi e più ci si professa non credenti più si rinnega il male interiore che avvolge e paralizza l’intera volontà. Si finirà per rinnegare la nobiltà d’anima che ogni essere umano ha ereditato.

Dio ha le mani sporche – a volte, perché non si può aiutare, prestare soccorso vero, senza rimanere noi stessi sporchi, sporcati dai pregiudizi altrui, dai maestri delle interpretazioni visive, maestri dai cuori vuoti, svuotati, dai esperti della persuasione in milleuno scenari fittizi, mentre la vita vera è ben altro.

I frutti della corruzione

I frutti della corruzione

“Piaccia o no, avverte uno studioso francese, Emanuel Todd, nel Après la démocratie che è un laico, alla base del vuoto nella vita politica c’è il vuoto religioso. Il cattolicesimo ha influito sulle organizzazioni di partecipazione all’agorà e le ha definite anche in negativo se persino i partiti repubblicani erano strutturati come opposizione alla religione.”

Essere uomini

Farsi uomo è tutto un programma: nostro mal di vivere. Il malato e la sua malattia

La gara tra ricchi e poveri, tra paesi ricchi e poveri è simile tra chi dorme si nutre e allena in un albergo a cinque stelle e chi si presenta stanco, senza aver mangiato, dormito e scalzo a 40° per correre DA PARI. Questa è una evidenza che ci accompagna da secoli, a ciascuna generazione il suo compito di aver/non aver fatto nulla per questa disparità, l’eredità alla vista di tutti. Quanti sbagli nella storia, quanto odio e morti, quale la lezione? Come a scuola si cade sempre, nello stesso punto: la mancanza di carità verso l’inerme, prepotenza dei più forti e l’appropriarsi della terra e risorse altrui, basta volerlo, ed è tuo. C’è una differenza NON INDIFFERENTE: una volta, si comandava sì, ma in prima persona e in prima linea, per dimostrare il coraggio. Se ferito si decideva se andare oltre, oppure ritirarsi, tutti d’accordo. Oggi?

Pe strazile lumii

Nella città dell’UTOPIA: dove regna il rispetto, la dignità della persona

Nella città dell’utopia – dove tutti rispettano tutti, dove non bisogna diventare prevaricatori per poter percorrere la propria strada accanto a tanti altri compagni di avventura, la collettività individua chi fa per lei. Le persone hanno bisogno di essere aiutate ad aiutarsi, a creare meccanismi che facciano scivolare i problemi. C’è sempre qualcuno in grado di farlo.