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La Vergine Santissima, un tuffo nella storia scritta dai fedeli

La vita della B V Maria – A C Emmerich Napoli 1855 – dalla pagina 270 – 309


































E quando pensi di avere tutte le risposte, la vita ti cambia tutte le domande. Charlie Brown

Per prima, riprendiamo il capolavoro di un fratello marista – 80 anni fa per 12 Lire

Abbiamo trovato l’intreccio tra il Curato d’Ars, Giovanni Maria Vianney ed il fondatore dei Piccoli Fratelli di Maria – Marcellino Champagnat – diventato santo nel 1999 Papa Giovanni Paolo II

I GRANDI CONQUISTATORI DI ANIME

Santo  Marcellino Champagnat - Tutto a Gesù per mezzo di Maria
Santuario di Crea - il Santo curato d'Ars reliquie Giovanni Maria Battista Vianney




Fuga della Sacra Famiglia in Egitto
Un artista immaginò questa scena simbolica: nella notte oscura i santi profughi riposano appiè della sfinge - così tra le fitte tenebre del paganesimo, sorgeva la luce del Redentore
Santuari mariani noti nel 1942




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Forse la B.V. Maria non ha parlato – non ha mai raccontato nulla?

20-5-1944. Dice la B. V. Maria a Maria Valtorta:

Voglio che tu comprenda meglio le mie allegrezze. Dirai più volentieri la corona francescana.

Nella I° non fui contenta per la gloria e la gioia mia, ma perché era venuto il tempo della redenzione dell’uomo e del perdono di Dio all’uomo.

La II° mi fece felice non per la lode a me data dalla cugina, ma per aver dato inizio alla redenzione santificando il Battista col portargli il mio Gesù, Redentore vostro.

La beatitudine della III°non fu unicamente per essere divenuta, senza dolore o macchia alla mia verginità, Madre, e nemmeno per la grazia di poter baciare Iddio, mio Figlio. Ma perché la Terra aveva ormai il Salvatore.

Ciò che mi fece lieta per la IV° volta fu che nei tre Magi io vidi tutti coloro che da ogni parte del mondo e in ogni epoca della terra, da quel momento, sarebbero venuti verso la Luce, verso il mio Signore, e l’avrebbero proclamato loro Re, loro Salvatore e Dio.

L’allegrezza del V fatto viene non già unicamente per il mio amore di Madre che cessa di soffrire poiché il Figlio smarrito è ritrovato. Sarebbe stato egoismo. Ma era inesprimibile gioia udendo echeggiare per la prima volta la “Buona Novella” e comprendendo che essa, con anticipo di qualche anno, cadeva in qualche cuore e vi germogliava in pianta eterna. Godevo per questi preammaestrati.

La VI°allegrezza fu ancor più grande amore per voi, creature redente. Il Risorto mi diceva che i Cieli erano aperti e già abitati dai santi del Signore che da secoli attendevano quell’ora, e che in essi Cieli erano pronti i seggi dei dieci e diecimila salvati. E per me, Madre vostra, sapere pronta la vostra dimora mi era letizia di profondità incalcolabile.

Infine la VII° allegrezza non fu per la mia gloria. Ma perché, fatta dalla bontà di Dio Regina dei Cieli, io potevo da Regina occuparmi di voi, miei amati, ed eletta com’ero a sedere alla destra di Dio potevo direttamente, e con supplica potente, parlare, pregare, ottenere per voi.

Nessuna allegrezza fu per me sola. L’egoismo, anche più giusto e santo, distrugge l’amore.

Ogni allegrezza a me venne per amore perfetto e fu spinta ad un ancor più perfetto amore.

















































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