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Fratelli tutti “Non c’è nulla di più dannoso che credere in un Dio sbagliato. Anche Cristo è stato condannato perché aveva bestemmiato Dio”.

Nel libro <<Scabri sassi>> di Guerrino Maccagnan, Riflessioni con P. David M.  Turoldo

Una riflessione con cui mi trovo completamente d’accordo. Trattasi di amicizia, lavoro, portiamo convinzioni che ci “tengono in piedi”, che danno una certa firma sul nostro operato, ed è importante sapere, condividere gli stessi valori, per comprendere se si va nella stessa direzione.

Fede

Fede e Morale: “senza fede, una qualsiasi fede, non è possibile una morale: infatti scegliere è darsi una morale; ma per scegliere una cosa bisogna credere in quella cosa”, “perché prima si crede e poi si agisce; e si agisce conformemente a quanto si crede”. Più volte P. David ha ribadito il primato della fede sulla morale, perché solo essa può dar senso alle azioni umane e alla storia: “La morale, appunto perché appartiene al divenire, deve sempre cambiare, deve cercare di esprimersi in nuove forme, in nuovi rapporti”. “Vedete: non esiste un primato dell’etica, ma esiste un primato della fede. Dimmi in che cosa credi (oppure non credi) e poi ti dirò chi sei; e come ti dovrai comportare lo deciderai tu stesso; proprio secondo le convinzioni che hai. Ecco perché il discorso di fede deve sempre venire prima; anzi si deve fare solo un discorso di fede, e lasciare ciascuno libero di fare le sue scelte, di sentirsi attore della Parola, responsabile della sua piccola o grande storia”.

 Fede e Dio: In quale Dio credere? P. David non cerca le prove della sua esistenza: “Certo che c’è, e c’è per tutti, anche per chi non ci crede; solo che a me non interessano le prove per dimostrare che c’è. Ogni prova può avere una controprova. La Bibbia non dà mai una prova dell’esistenza di Dio. Egli è – Io sono – e non puoi farne a meno, e basta”. E una volta trovato, non si può relegare nel fondo della nostra anima per risvegliarlo nei giorni di festa: “Il Dio della domenica non convince più nessuno: oggi molti, e specialmente tra i giovani, vogliono un Dio del lunedì e del martedì ecc. Cioè, il credente non sarà più un lusso come lo era per certa gente, e tanto meno un’abitudine; sarà sempre meno uno strumento di classe dominante”. Il pericolo è proprio che Dio diventi strumento, machiavellicamente inteso, di potere: il principe delle tenebre (demonio) può apparire sotto ogni veste, perfino sotto quella del credente. P. David mette in guardia: “Non c’è nulla di più dannoso che credere in un Dio sbagliato. Anche Cristo è stato condannato perché aveva bestemmiato Dio”. Ma va tenuto presente che “perfino la bestemmia, per quanto incivile e assurda, è una prova paradossale di credenza”. La fede, quando è autentica, va oltre lo scandalo (“deve essere più grande e più forte di tutto ciò che ci può scandalizzare”); va oltre il miracolo (“non ha bisogno di incredulità”); va oltre qualsiasi segno di violenza e di morte. La fede è sempre oltre, perché ha fine in Dio, cioè nell’Essere infinito.

Di fronte alla possibilità di travisare la fede o addirittura di falsificare l’oggetto della fede (appunto un Dio sbagliato), P. David indica due caratteristiche essenziali della fede cristiana: a) non è l’uomo che cerca Dio, ma Dio che cerca l’uomo (“l’uomo come passione e dramma di Dio”); b) l’amore si modella su quello di Cristo (“Amatevi come io vi ho amato” – Gv. 13,34).

Se dunque la fede, come dice P. David, è quasi un istinto, “perché la struttura dell’uomo è divina, e le radici del credere sono affondate nel sangue”; se è la perla rara, che dobbiamo mantenere lucida e brillante; se è la fiamma che deve illuminare il cammino della nostra vita; se è banco di prova per i nostri dolori e le nostre speranze (vedi Abramo, Giobbe, Maria), è giusto pregare così: “Io credo, Signore, ma tu aiuta la mia incredulità”. Era la preghiera di un cieco che cercava la luce. Era la quotidiana preghiera di P. David. Perché la fede non è semplicemente un dono, ma un dono che si conquista. Ogni giorno.

L’IMITAZIONE DI CRISTO

LIBRO PRIMO

V. La lettura delle Sacre Scritture

1. ”…  Non badare alla riputazione dello scrittore, se fu poco o molto celebre, ma ti muova solo l’amore della verità. Non ricercare chi abbia scritto, ma bada a ciò che è scritto.

2. Gli uomini passano, ma <la verità di Dio dura in eterno> (Sal. 116, 2). Iddio ci parla in varie maniere, senza accettazione di persone.”

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